Storia
Il DM 16 aprile 2018 (“Riforma della disciplina della ricerca di sistema elettrico”), ha apportato cambiamenti rilevanti per quanto riguarda la modalità di gestione del Fondo per il finanziamento dell’attività di ricerca e sviluppo (Fondo). Tra questi si è vista l’abrogazione del DM 8 marzo 2006, del CERSE (Comitato di Esperti di Ricerca per il Settore Elettrico), e della Segreteria Operativa (S.O.) e la riassegnazione delle loro funzioni al MiSE e della CSEA.
Il CERSE composto da 5 membri nominati dal MiSE, aveva la funzione di regolare l’accesso ai finanziamenti dei progetti di ricerca di interesse generale per il settore elettrico. La S.O. del CERSE, istituita presso la CSEA assisteva il CERSE medesimo nell’espletamento dei propri compiti.
Il CERSE predisponeva il Piano Triennale (PT) e il Piano Operativo Annuale (POA), individuando gli obiettivi cui dovevano uniformarsi i progetti ai fini del riconoscimento della contribuzione del Fondo, ed esercitava funzioni consultive e di proposta nei confronti del MiSE.
Con decreto del MiSE del 21 giugno 2007, n. 383, le funzioni del CERSE erano state attribuite in via transitoria all’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA). Con la deliberazione n. 209/07, l’ARERA aveva disposto l’attivazione di tali funzioni.
La S.O., sulla base dei criteri che indicati dal CERSE, sottoponeva alla valutazione dello stesso uno o più schemi di Bandi di gara per l’assegnazione dei progetti di ricerca, per i quali, a valle dell’approvazione da parte del MiSE, provvedeva alla pubblicazione sulla GURI, assicurandone la massima diffusione. Sempre sulla base dei criteri indicati dal CERSE, la S.O. rendeva noto l’avvio delle selezioni per la costituzione dell’Elenco degli Esperti ai quali veniva affidata la valutazione dei progetti di ricerca ai fini del riconoscimento della contribuzione a valere sul Fondo istituito presso la CSEA.
Per un primo periodo transitorio le disponibilità del Conto erano state assegnate a progetti proposti dall’unico affidatario CESI S.p.A, società nella quale erano confluite gran parte delle strutture di ricerca dell’Enel, e giudicati ammissibili a contribuzione dall’ARERA, sulla base di istruttorie e verifiche organizzate e gestite dalla CSEA tramite il coinvolgimento di esperti nel settore della ricerca di comprovata professionalità ed inseriti in un albo predisposto ad hoc. Il finanziamento aveva riguardato progetti triennali svolti nei periodi 2000-2002 e 2003-2005, per un importo pari, rispettivamente a 191,11 M€ e 115,9 M€.
Con il decreto 23 marzo 2006, il MiSE aveva approvato, con modifiche, il PT (2006-2008) ed il relativo Piano operativo annuale 2006 (POA). Con lo stesso decreto erano stati, altresì, individuati, ai sensi del decreto 8 marzo 2006, i tre affidatari degli AdP, CESI Ricerca S.p.A. (oggi RSE S.p.A.), ENEA e CNR, con i quali erano stati stipulati gli AdP, da realizzarsi in coerenza con il PT. I tre affidatari avevano quindi presentato al CERSE i Piani Annuali di Realizzazione (PAR), articolati per progetti di ricerca, per ciascuna delle attività di ricerca e sviluppo oggetto degli AdP. Per il PT 2006-2008, la ripartizione dei contributi per gli Accordi di Programma (180 M€) era avvenuta nel seguente modo:
- ENEA 60 M€, di cui erogati dopo valutazione 59,51 M€;
- CNR 15 M€, di cui erogati dopo valutazione 14,77 M€;
- CESI Ricerca S.p.A. 105 M€, di cui erogati dopo valutazione 104,92 M€.
La pubblicazione del primo bando della RdS, relativo alle competenze della prima annualità del PT 2006-2008, risale alla fine del 2008. Il MiSE, con i decreti del 12 dicembre 2008 e del 4 maggio 2009, aveva approvato il Bando di gara per la selezione dei progetti di tipologia b. Tra i temi individuati dal POA 2006 erano stati selezionati, per proporre progetti di ricerca, quelli che al momento dell’emanazione conservavano importanza e rilevanza strategica per il sistema elettrico nazionale e che non si sovrapponessero con altre iniziative nazionali di agevolazione per la ricerca. I progetti di ricerca avviati e ammessi a finanziamento erano stati in totale 17. Successivamente all’avvio dei progetti vi erano state due revoche di contributo, riducendo a 15 il numero dei progetti ammessi per un finanziamento complessivo di 14,48 M€.
Con il decreto 19 marzo 2009 il MiSE aveva approvato il secondo Piano Triennale (2009-2011) ed il relativo POA 2009 individuando i medesimi affidatari degli Accordi di Programma: RSE S.p.A., ENEA e CNR. Conseguentemente il MiSE aveva provveduto a stipulare i nuovi AdP con gli affidatari, rispettivamente nel 2009 con RSE, nel 2010 con l’ENEA e nel 2011 con il CNR. Gli affidatari avevano successivamente presentato al CERSE i rispettivi PAR, articolati per progetti di ricerca, per ciascuna delle attività di ricerca e sviluppo oggetto degli AdP. Per il PT 2009-2011 la ripartizione dei contributi per gli Accordi di Programma (152 M€) era avvenuta nel seguente modo:
- ENEA 40 M€, di cui erogati dopo valutazione 39,9 M€;
- CNR 9 M€ di cui erogati dopo valutazione 8,08 M€;
- RSE S.p.A. 103 M€ di cui erogati dopo valutazione 102,99 M€.
Con il decreto del 9 novembre 2012, il MiSE aveva approvato il Piano Triennale 2012-2014 ed il relativo POA 2012, con il quale erano stati stanziati 221 M€ per il finanziamento di progetti da realizzare tramite Accordi di Programma e nuovi bandi. Le attività di ricerca erano state strutturate su tre macroaree: governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale; produzione di energia elettrica e protezione dell’ambiente; razionalizzazione e risparmio nell’uso dell’energia elettrica.
Per il PT 2012-2014 la ripartizione dei contributi per gli Accordi di Programma (178,6 M€) era avvenuta nel seguente modo:
- ENEA 79,1 M€, di cui erogati dopo valutazione 76,71 M€;
- CNR 8,6 M€ di cui erogati dopo valutazione 7,38 M€;
- RSE S.p.A. 90,9 M€ di cui erogati dopo valutazione 89,64 M€.
Per quanto riguarda i bandi, il 30 giugno 2014, il MiSE con Decreto Direttoriale aveva approvato il bando di gara di tipo “b” per la selezione dei progetti di ricerca. L’ARERA con la delibera 398/2015/rds del 30 luglio 2015 aveva ammesso alla fase di valutazione 64 proposte di progetto su 67 totali presentate. Successivamente, grazie alle valutazioni effettuate dagli esperti, il MiSE con Decreto Direttoriale del 21 aprile 2016 aveva ammesso al finanziamento 27 progetti. A seguito di rinunce ed esclusioni dalla graduatoria per mancati adempimenti, i progetti avviati erano stati 22, per un contributo totale ammesso a finanziamento pari a 18,8 M€. Nel 2020 sono stati revocati i contributi per un progetto: attualmente, quindi, i progetti ammessi a finanziamento sono 21, per un totale ammesso a finanziamento di 17,5 M€.
Il primo progetto si è concluso nel 2019, nel 2020 sono stati 10 i progetti portati a termine, mentre il 2021 ha visto la chiusura di 7 progetti. Attualmente sono in corso di svolgimento ancora 3 progetti, la cui chiusura è prevista per il 2022. Nel complesso i contributi finora erogati sono stati pari a 11,5 M€, per un residuo di circa 6 M€.
Con il decreto del 21 aprile 2016, il MiSE aveva approvato il Piano Triennale 2015-2017 con il quale erano stati stanziati 210 M€ per il finanziamento di progetti da realizzare tramite Accordi di Programma e nuovi bandi.
I temi di ricerca erano stati aggregati in quattro aree di intervento: governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale interconnesso e integrazione dei mercati; generazione di energia elettrica con basse emissioni di carbonio; trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica ed efficienza energetica e risparmio di energia negli usi finali elettrici e interazione con altri vettori energetici.
Il successivo decreto di riforma della Ricerca di Sistema del 16 aprile 2018 aveva stabilito che gli affidatari degli AdP, le cui attività di finanziamento avevano termine nel corso del 2018, potevano presentare al MiSE Piani di realizzazione, coerenti con il Piano Triennale 2015-2017, contenenti attività integrative da svolgere entro il 31 dicembre 2018 al fine di allineare tutte le attività di ricerca a tale data, in modo da garantire un corretto avvio delle nuove attività con l’entrata in vigore della riforma. Per l’ammissione al finanziamento i Piani erano stati valutati secondo le procedure previste dal decreto 8 marzo 2006.
Nel complesso, per il PT 2015-2017 e le attività di ricerca integrative svolte nell’anno 2018, la ripartizione dei contributi per gli Accordi di Programma (197,61 M€) era avvenuta nel seguente modo:
- ENEA 73,81 M€, di cui erogati dopo valutazione 71,28 M€;
- CNR 7,68 M€ di cui erogati dopo valutazione 7,47 M€;
- RSE S.p.A. 116,12 M€ di cui erogati dopo valutazione 115,7 M€.
Il DM del 16 aprile 2018 ha introdotto la cosiddetta “Riforma della disciplina della ricerca di sistema elettrico”. Il DM, adottato dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha confermato le modalità di finanziamento definite dall’originario decreto 26 gennaio 2000, mantenendo la distinzione tra:
- attività di tipo fondamentale e a totale beneficio degli utenti del sistema elettrico nazionale (art. 10, comma 2, lett. a), “tipo a”), per i quali sono previsti sia AdP tra MiSE e soggetti pubblici, o organismi a prevalente partecipazione pubblica, sia procedure concorsuali (bandi);
- attività di ricerca industriale e a sviluppo sperimentale e a beneficio anche di soggetti operanti nel settore dell’energia elettrica nazionale o internazionale (art. 10, comma 2, lett. b, “tipo b”), per i quali sono previste le sole procedure concorsuali (bandi).
Contestualmente, il decreto ministeriale ha apportato cambiamenti rilevanti relativi alle modalità di gestione del Fondo, entrati in vigore dal 1 gennaio 2019, al fine di garantire maggiore aderenza dell’attività alle finalità previste dal decreto 26 gennaio 2000.
A tal riguardo, è stato abrogato il DM 8 marzo 2006, sopprimendo la SO ed il CERSE; le funzioni spettanti a tali organi sono state assegnate al MiSE (poi trasferite al MiTE e recentemente al neocostituito MASE) ed alla CSEA.
Sono stati poi introdotti i Piani Triennali di Realizzazione (PTR), in luogo dei Piani Annuali di Realizzazione (PAR), con i quali gli affidatari degli AdP definiscono i progetti di ricerca, gli obiettivi e le risorse necessarie per ciascuna delle attività di ricerca e sviluppo oggetto dell’AdP. Ciò al fine di garantire un orizzonte programmatico più ampio e semplificare alcune procedure legate alla precedente programmazione annuale.
Pagina aggiornata il: 8 Luglio, 2024